giovedì 26 febbraio 2015

8) Odio...le tribute band

Premessa: Chiedo scusa della recente assenza, ma ho dovuto salvare il mondo....eh si, si lo so...

Allora...questo argomento mi sta particolarmente a cuore in quanto ex cantante in ben 3 gruppi genere hard rock dell'underground e attualmente ancora in cerca della band giusta coi componenti giusti.
Cos'hanno cover e tribute band che non va, LemonHate? Fanno solo musica, ti incazzi pure in questo campo?
Eh si, si CAZZAROLA BUBU!
In questo caso la parola odio è quella che meglio si avvicina al sentimento che provo per questi "gruppi" musicali (già mi urta chiamarli così)...forse è corretto dire disprezzo o forse entrambe le cose.
Insomma mi fanno venire il prurito alle mani, l'orticaria, l'ulcera....
Passino le cover band, mi stanno sul culo perché fanno soltanto pezzi di gruppi famosi e mai si sprecano ad inventare qualcosa di nuovo.
Non si impegnano mai per creare qualcosa che sia farina del loro sacco...Nonostante ciò sono le band più ambite dai proprietari dei vari locali perché il cittadino medio vuole sentire solo quello che già conosce, non è spinto da curiosità alcuna e perciò è contento così.
Le band che invece si impegnano, si fanno un fondo così per produrre pezzi propri e farsi strada in un mondo che già di suo è piuttosto inafferrabile sono sempre l'ultima ruota del carro, devono portare  un tot di spettatori altrimenti non possono suonare, non vengono pagati praticamente mai e quando va bene ricevono come unico compenso un piatto di pasta ultra scotta (spesso scambiata per purè) condita con sugo di pomodoro alla BELLEMMEGLIO (ci sarebbe una definizione più calzante, ma non la dico perché ho già usato troppi cazzi e culi in questo post) super rappreso.
Come dicevo prima, però, passino...Mi fanno girare i così detti, ma amen, me ne faccio una ragione.
Quelle che proprio non posso sopportare, non le posso concepire, le incendierei sono le tribute band.
Le Tribute sono l'evoluzione stile Pokémon delle cover band.
Sono delle cover band a tema, ovvero fanno solo pezzi di un dato gruppo o artista che si voglia.
Non c'è tutta questa differenza, no? NO!
Le differenze sono parecchie e tutte molto fastidiose.
Prima di tutto le tribute, non solo non creano nulla, ma facendo le canzoni di un solo gruppo tendono anche a cercare di farle identiche all'originale (spesso con pessimi risultati). Quindi, in sostanza, non provano ad essere creativi nemmeno sui pezzi modificando un po' i riff o i tempi o gli assoli vocali. Niente. Assurdo....inconcepibile.
C'è di peggio, però.
Si, si c'è di peggio....ovvero le tribute il cui plagio non si ferma ai brani musicali, ma va oltre, si estende ai personaggi della band.....
Qui comincia un mondo fatto di tristezza, pateticità, totale assenza di personalità.
Mi spiego: avete presente le tribute i cui membri si travestono dai reali membri del gruppo d'ispirazione e ne studiano e imitano le movenze, le espressioni, persino il carattere?
Ecco.....quelle.
Veramente hanno la capacità di urtarmi nel profondo.
Sono un insulto a chi ama quei gruppi che vengono imitati e agli stessi gruppi. Sono un'insulto all'arte che è creatività per natura e che può piacere o meno, ma prima di tutto è creazione e personalità.
Le tribute di questo tipo sono il bruttume della musica e la cosa peggiore è che hanno un sacco di seguaci e vengono pagate profumatamente.
Perché saranno bravi mi direte...Certo, alcuni sono bravi a livello tecnico, ma che cosa hanno fatto per meritare acclamazione?
Imitano, sono più attori che musicisti...dovrebbero recitare a teatro e allora li acclamerei anche io perché sarebbero nel contesto giusto.
Sono dei parassiti che vivono sulle spalle di grandi della musica che la loro fama se la sono conquistata sudando e creando e tirando fuori la loro personalità e la loro arte non quella di altri.
Davvero io non ce la faccio a vedere (pagandolo oltre tutto) un finto Freddie Mercury che si prende degli applausi per la musica che fa.
Fai l'imitatore e prenditi gli applausi per la tua dote di imitatore! In quel caso sarei con te...direi "Cavolo gli somiglia davvero".
Non definirti musicista perché non lo sei.....sei una copia, non hai nemmeno una personalità perché hai assimilato quella di qualcun altro e ti fai anche chiamare col suo nome d'arte.
Il problema è che tu non sei quel qualcuno, cazzo....lo capisci o no?
Tu sei tu e dovresti sfruttare le tue doti musicali per fare qualcosa di tuo...qualcosa degno di nota anche solo per il fatto che lo hanno partorito la tua mente e il tuo cuore.
Perché, perché pagate per questo?
Perché non pagate per chi ci prova veramente?
Il merito e la fama vanno sempre a chi sceglie la via facile? Devo davvero crederlo?
Io ancora ci provo a sognare, non voglio arrendermi, ma il mondo mi dimostra che impegnarsi non vale la pena, che lottare è uno spreco d'energie.
Perché mettercela tutta su un percorso tortuoso quando si può ottenere molto di più calcando le orme di altri?
Perché la gente ha perso la curiosità di esplorare nuove strade?
E' deprimente.

giovedì 19 febbraio 2015

7) Odio...quelle che "Non sei madre, non puoi capire"

Allora, anche qui devo fare una premessa...
Io non sono un'amante dei bambini, mi trovo abbastanza a disagio con loro, ma ciò non significa che non li conosca o non li capisca. 
Mia madre è insegnante della scuola materna da 42 anni e io da quando esisto mi sono cuccata un sacco di pomeriggi coi bambini, i saggi sulla pedagogia e sull'infanzia (ultimamente molti anche sull'autismo), mi sono sorbita anni di urla e di lagne dei bambini e di mia madre, e ho visto le gioie e le preoccupazioni di una madre e di una maestra (e delle sue numerose colleghe) quindi non è che non li ho mai visti e non so cosa siano 'sti mini-umani. 
Non ci vuole una madre insegnante, comunque,  per saperne qualcosa. In fondo, tutti siamo stati bambini e, se non abbiamo ucciso il bimbo che rimane sempre dentro di noi, qualche base dovremmo ricordarcela.
Detto ciò, veniamo al dunque: che uno sappia o meno qualcosa dei bambini, oggi voglio parlare di quella categoria di mamme (non sono tutte così per fortuna) che hanno la frase "Non sei madre, non puoi capire" come risposta a tutto.
Adesso, io non sono madre e non metto in dubbio che esserlo sia molto faticoso e stressante. Di certo crescere dei figli non è cosa semplice e ha i suoi aspetti negativi, ma davvero non capirò mai perché essere madre debba dare la certezza ad alcune donne di essere su un piano superiore non solo rispetto alle altre donne, ma addirittura al resto del mondo.
E' come se la maternità avesse conferito loro il super potere del "giudizio universale". Non nel senso di fine del mondo, ma nel senso che si sentono giustificate nel giudicare tutto e tutti per il solo motivo di aver procreato.
Non vorrei sminuire il miracolo della vita, ma ogni organismo presente sulla terra e probabilmente nell'intero universo procrea da millenni senza vantarsene troppo.
Davvero non sopporto le frasi come "quando sarai madre capirai" o "non credo tu abbia figli altrimenti non diresti così" soprattutto perché in genere sono dette in risposta a cose che coi bambini non centrano nulla oppure perché se i bambini centrano sono in risposta a opinioni o quesiti anche sensati.
Ad esempio, una volta nell'accesa discussione tra due conoscenti sull'allattare al seno fino ai 3 anni oppure allattare con latte artificiale, sono intervenuta per cercare di riportare la discussione su un piano civile dicendo: "Ragazze, su, è inutile che vi scannate su cosa è giusto e chi fa nel modo giusto. Non ne verrete mai a un dunque perché lei è convinta del latte artificiale, mentre tu sei convinta del tuo latte materno...vivete e lasciate vivere! E' giusto che ognuno faccia come crede!".
Indovinate la risposta..................
ESATTO! "Non sei madre non puoi capire".
Per una non potevo capire che il latte artificiale se lo vendono vuol dire che fa bene (opinabile....vendono anche le sigarette e i panini della grande M gialla...). Per l'altra non potevo capire perché il bambino ha bisogno del latte materno (e sono più che d'accordo ove possibile) anche fino ai 5 anni (e qui ritorno a dire che è giusto che ognuna faccia come crede...).
Ora, vi sembra una risposta pertinente? Puoi essere madre quanto vuoi, ma il "Vivi e lascia vivere" vale per tutti.
Usano questa frase così tanto che prima o poi arriveranno a dirla anche per il colore dello smalto da scegliere per uscire a cena con le amiche.
Sostanzialmente penso sia perché sono persone un po' egocentriche e vogliono far vedere a tutti quanto sono fiere di essere madri, cosa che ci può anche stare....per il primo anno, poi cominciano a rompere! Di fatti questo difettuccio lo noto generalmente in quella, per fortuna ristretta, cerchia di donne-mamme che, da quando mettono al mondo la loro creatura fino al giorno del proprio funerale,  perdono ogni altro interesse (marito compreso) e parlano sempre e soltanto di bambini pretendendo che debbano piacere a tutti o che tutti si emozionino per cose come la foto di una placenta umana viscida e buttata lì come un rognone in macelleria affiancata all'immagine dell'albero della vita altrimenti sei una persona orribile e arida.
A tal proposito mi sembra corretto mettervi al corrente del fatto che IO SONO UN MOSTRO.
Insomma...perché il resto del mondo deve per forza sentirsi in difetto se non ha figli o se non ama l'idea di averne? Non siamo meno umani e neanche meno sensibili, colti o degni di rispetto.
Certo,  non saremo sempre trafelati, stanchi, preoccupati e iper attivi per i bambini, ma non significa che non possiamo immaginare cosa voglia dire o che non lo siamo per qualcosa d'altro oppure che non sappiamo come "funzioni" un bambino.
Vorrei ribadire che non ho nulla contro le madri, né contro gli infanti. Quel che non sopporto è la presunzione di alcune di esse di saperne sempre più degli altri anche (soprattutto) su cose che non riguardano i pargoli.
Abbinata a questa categoria di madri c'è anche quella delle madri che vogliono darti a tutti i costi in braccio il loro figlio o quello di altre e cercano di indottrinarti affinché, prima o poi, anche tu assolva il tuo compito nella vita: avere figli.
Probabilmente perché non capiscono che non è l'aspirazione di tutte le femmine del mondo e non c'è niente di male in questo così come non c'è niente di male nel contrario.
Detto questo vi lascio con la famosa foto splatter sopra citata.
Buona visione!

LemonHate V.





martedì 17 febbraio 2015

6) Odio...i truzzi

Si lo so, sembra una banalità, ma così non è perché, se ci pensate, i truzzi sono molti di più dei non-truzzi perciò l'odio nei loro confronti non è poi tanto scontato.
Non li ho mai sopportati per un'infinità di motivi, a partire dai vestiti per finire all'atteggiamento.
I truzzi sono come i banchi di acciughe: tutti uguali, tutti in massa e un solo e unico cervello (non si sa quale però e ad oggi ancora non è accertata la presenza di esso).
Questo fantomatico e unico cervello è generalmente composto da un paio di neuroni dei quali uno è morto e l'altro passa le giornate a punzecchiarne il cadavere con un legnetto.
Oltre ad essere dei gran pecoroni (senza offesa per le pecore che poverine hanno molta più dignità) sono caratterizzati da un bassissimo livello di cultura (molti di loro fanno parte degli analfabeti di faccialibro) e da uno scarso senso estetico.
A vederli sembrano la versione povera di calciatori e veline. Di fatti il loro look spesso si ispira a cotanta pacchianitudine.
I loro capelli sono rasati, con punte anni 90 o cresta alla Balotelli per i maschi e con le extensions nero corvino o biondo platino rigorosamente piastrate per le femmine.
Le scarpe in genere sono sportive sia per maschi che per femmine, eccezion fatta per i tacchi di sera, ma quello è normale però accompagnati da un trucco pesantissimo e non parlo degli occhi, ma della terra che sembra proprio...terra. Ci si può proprio scavare delle buche e sotterrarci un tesoro!
Per entrambi anche la lampada-mania con conseguente pelle color Lindor tutto l'anno e il tatuaggio tribale ignorante (perché il maori vero è figo ed è tutta un'altra storia) o fatina/farfallina piccola solo linee che verso i 35 anni faranno coprire con qualcosa d'altro.
Solitamente li si riconosce anche solo uditivamente perché emettono dei richiami simili a quelli dei gibboni intervallati in maniera omogenea da cioè e bestemmie varie.
La sera li si trova spesso fuori dalle discoteche. FUORI, però, non dentro perché hanno l'hobby di far scoppiare risse per qualsiasi cazzata e quindi stanno fuori ad insultare con cori da stadio (o pestare) i malcapitati di turno.
Anche le tipe ci danno dentro con gli insulti e le mani.
Dopo la serata fuori dalla discoteca guidano fatti come dei cammelli sulle loro macchinette modificate e intruzzeggiate a mille allora perché loro sono i padroni della strada, loro possono tutto.
Si dirigono ai McDonalds più vicini e ordinano da mangiare per un reggimento.
Nonostante il Mc sia provvisto di cestini e bidoni della spazzatura loro tendono a preferire la strada e i parcheggi delle case vicine come discarica a cielo aperto.
In suddetti parcheggi si fermano ancora quell'oretta per tirare le 5 di mattina (non sia mai che una sera si torni a casa prima!) tutti seduti e svaccati sui cofani delle macchine altrui e con lo stereo della loro truzz-mobile (sulla quale guarda caso non si sdraia nessuno) che spara musica house a palla perché loro sono i padroni del mondo, loro possono.
Da quel che mi risulta esistono dalla notte dei tempi....non si estinguono mai e potrò sembrare tragica ma li trovo l'erbaccia infestante della società.
La domanda quindi è: dove vendono il diserbante?


LemonHate V.



domenica 15 febbraio 2015

5) Odio...gli Hashtag

Ovviamente non odio l'hashtag in sè come etichetta (hash=cancelletto, tag=etichetta) o link che porta ad un altro contenuto o pagina.
Non reggo tutte quelle persone che fanno abuso del povero cancelletto incorporandolo in frasi o discorsi sconnessi che non portano a niente nè in ambito di link, nè in ambito di senso compiuto.
Questo morbo non si contrae solo su faccialibro, ma ovunque. Soprattutto su Instagram.
Il maggior sopruso viene perpetrato da esemplari di sesso femminile dai 14 ai 35 anni, spesso e volentieri per scrivere le peggio banalità o smielate da diabete sotto un qualche autoscatto...no,no "selfie" con la bocca a culo di Nina Morich. Ah no aspetta, non è il culo quello, è la faccia!
Un esempio potrebbe essere: "#amorebellodellamiavita#pizzaltrancioconlabest#siamotroppopazze" oppure "#wlospritz#comefacciamofestanoinessuno#lereginedegliopenbar" o ancora "#corrosempredietroquellosbagliato#gliuoministrappanoilcuore#ascoltandoLaura
" (quest'ultima aveva 14 anni -_-').
Cioè, ma cosa...no, ma cosa...ma, ma cosa diavolo và farneticando questa gente? Mi fanno quasi pena, abbandonati dalla società in balia di sè stessi e delle proprie turbe psichiche...
Ricordo che un paio d'anni fa, esasperati da questo fenomeno, io e il mio migliore amico avevamo preso a scriverci sulla mia bacheca di faccialibro a suon di hastag di scherno che non posso replicare perchè sono cose indicibili due volte nella vita (buona la prima).
Alla fine questo post era diventato un papiro infinito con notifiche a distanza di giorni perchè si erano uniti allo sfottó un sacco di altri disperati come noi.
Quindi oltre a farci un po' di risate ci siamo anche sentiti meno soli e abbiamo capito che fortunatamente qualcuno è sfuggito al contagio (Se ritrovo il post una "fotina" di un pezzettino la metto XD).
A distanza di due anni il boom vero e proprio è scemato e di queste cose se ne vede un po' meno, ma c'è chi resiste. Chi lotta coi denti e con le unghie per rimanere ancorato alla propria patologia.
Probabilmente perchè la disintossicazione è dura, ma c'è ancora speranza. 
Io attendo fiduciosa. Nel frattempo mi faccio una spremuta.

LemonHate V.

sabato 14 febbraio 2015

4)Odio...Gli "Analfabeti di Faccialibro"

L'odio di oggi probabilmente lo conosciamo in tanti e sfido chiunque a non averci riso su almeno una volta prima di cominciare ad irritarsi in maniera patologica.
Gli "Analfabeti di Faccialibro" sono una categoria già vasta e, a quanto pare in crescita, di utenti del social network più famoso che c'è (non che siano solo li).
Inizialmente sembrava fossero prevalentemente ragazzini e ragazzine un po' truzzi (parlerò anche dei truzzi prima o poi) e un po' bimbiminkia che, oltre a scrivere tutto con la K e con la X, non avevano 'sta gran voglia di imparare un minimo di basi della grammatica italiana e dare sfoggio di una quanto meno basilare cultura.
Ultimamente, invece, si nota sempre più come il problema sia nettamente più vasto e si estenda a tutte le età.
Addirittura a volte pare che i peggiori siano proprio i più grandi....quasi anziani direi!
C'è da dire, però, che non sono un insieme eterogeneo.
Ci sono diverse categorie di "Analfabeti di Faccialibro" in quanto a peculiarità (mentre in fatto di gravità sono tutte alla pari).
Le principali categorie sono: 

  1. I "Trogloditi" ovvero coloro che fanno post o commenti in un italiano che nemmeno Tarzan al primo contatto con la civiltà. Scrivono in maniera vergognosamente sgrammaticata e non parlo di punteggiatura (quello è il meno dei mali)....Mettono le "h" dove non vanno e non le mettono dove vanno, tutte "è" rigorosamente senza accento, doppie come se piovesse ecc...
  2. I "Bimbiminkia" dei quali parlavo anche prima. Sono tutti quei ragazzini e ragazzine dai 13 anni in su che scrivono perennemente in stile SMS e che fra una K e l'altra infilano sempre un "W gli One Direction" (Qui bisognerebbe parlare delle Directioner, ma non lo farò perché non ho abbastanza limoni) o, nella versione vetusta e non aggiornata, "W Justin Bieber". In genere questi soggetti, con il loro linguaggio GGGGGGIOVANE, tendono a commentare situazioni di vita vissuta, politica o altri argomenti che sarebbe meglio lasciassero a chi ha già abbandonato il ciuccio da qualche tempo. Spesso le femmine di questa categoria cercano anche di dare consigli di vita dall'alto della loro esperienza a persone parecchio più grandi di loro.
  3. I "Fan di Joyce" ossia coloro che non usano mai la punteggiatura, ma soltanto gli spazi per separare le parole all'interno di quei mega-papiri-pappardella che scrivono neanche fossero preda di un interminabile flusso di coscienza. Il risultato chiaramente è che si capisce poco o niente di quello che vogliono dire.
  4. I "Telegrafisti" sono l'ultima delle 4 categorie principali e sono quelle persone che, al contrario dei fan di Joyce, fanno un abuso di punteggiatura. Mettono proprio un punto dopo ogni singola parola (alcuni utilizzano anche lo spazio dopo il punto, altri no) per via di una possibile, anzi probabile,  nostalgia del telegrafo. Anche loro tendono a scrivere dei "pipponi" come si suol dire (per i trogloditi CISSUOLDIRE). In questo caso, però, l'eccesso di punteggiatura non rende più chiaro il senso del discorso, bensì lo oscura il triplo. 
Beh io non li posso più sopportare sebbene all'inizio mi divertissero abbastanza.

Al giorno d'oggi l'unica cosa che vorrei quando leggo certi abomini è un lanciafiamme e con questo ho detto tutto.

E voi? Avete qualche altra categoria che inserireste fra le principali?

LemonHate V.
                                     

giovedì 12 febbraio 2015

3) Odio...chi denigra la panna

Dopo questo post chi ha un blog di cucina o simili mi farà cercare da un qualche sicario per uccidermi, ma d'altra parte io sono qui per regalare spremute di limone a tutti. Le regalo perché c'è crisi e quindi ho abbassato così tanto il prezzo che alla fine sono gratis. Però lo scontrino é fiscale e le tasse le pago e lo faccio volentieri perché qualcosa devo pur fare per non pensare che sono disoccupata da quando ho dovuto chiudere il mio negozietto e non so cosa fare della mia vita.
Per fortuna i limoni non mancano mai!
Comunque, bando alle ciance, ciancio alle bande! 
Volevo parlare del prurito smodato alle mani che mi danno tutti gli individui che, per una ragione a me oscura, denigrano la panna.
Devo fare una premessa: io adoro cucinare. 
Cucino da sempre qualsiasi cosa e nessuna preparazione mi spaventa troppo. Ovviamente ci sono cose che non mi piacciono (come le interiora), ma non le scredito...semplicemente non le cucino.
Ora, che cos'ha fatto di male la povera panna agli "cheffoni" stellati (o anche no)?
Perché in sostanza la cosa è andata così: un qualche "cheffone" da tv in qualche programma ha detto che la panna è per chi non sa cucinare e da li, tutti gli egregi cuochi provetti di casa più o meno dotati, hanno cominciato a ripetere a pappagallo (neanche fosse una hit del momento) che la panna è per chi non sa cucinare.
Adesso, se uno in tutto quello che fa, in ogni singolo piatto (persino nell'insalata), ci mette la panna posso anche essere più o meno d'accordo. Propenderei più per dire che è poco fantasioso e che ha il colesterolo alle stelle.
Però quel "cicinin" di panna in alcune preparazioni ci sta anche, anzi a volte fa la differenza.
Voglio dire, è un ingrediente come tanti altri...come il pepe, come il pomodoro, come il vino, come l'erba cipollina...
Non è neutro e non serve solo a rendere tutto più cremoso o ad aggiustare come dicono in tanti. A volte serve anche per questo, ma non solo.
Spesso mi chiedo se chi lo dice ha mai assaggiato l'ingrediente panna così com'è, nudo e crudo (cosa che si dovrebbe fare con tutti gli ingredienti e che io faccio).
La panna fresca liquida è dolce, molto burrosa (potresti mangiare il magma e poi buttare giù un cucchiaio di panna che tanto lo spegne) e in bocca lascia un retrogusto non piacevolissimo di...mucca (proprio come il latte l'alito da dopo panna non è dei migliori, meglio lavarsi i denti).
E' tutto fuorché neutra quindi non serve solo ad allungare, correggere o mantecare.
Quel goccetto di panna messo al momento giusto e nelle quantità giuste può cambiare un piatto ed è così perché la differenza semplicemente si sente.
Chiaramente, come di ogni cosa, non bisogna abusarne.
Davvero non capisco perché minimizzare sempre tutto, ghettizzare anche determinati alimenti e disprezzare chi non ne disdegna l'uso.
Un buon cuoco, a mio avviso, è un cuoco che fa un buon piatto nel quale i sapori sono armonici e bilanciati, nessuno prevale sull'altro, ma soprattutto che fa un piatto che piace e del quale si farebbe volentieri il bis.
Poi che importa se ha messo tanti o pochi ingredienti e quali?
L'importante è saperli combinare con sapienza e gusto e comunicare un'emozione.
La cucina deve essere qualcosa di piacevole, non un ulteriore motivo di guerra fra pannari e non pannari.
Quindi se qualche volta vi capita di aver voglia di mettere quel pochino di panna in un piatto fatelo e non sentitevi cuochi di serie B...seguite il cuore, paga sempre!

Che mi dite? siete pannari o non pannari? Piace anche a voi cucinare o preferite mangiare? Piatto preferito?



LemonHate V.

2) Odio...i programmi stranieri sull'Italia

Avete presente quei programmi condotti da stranieri che trattano di cucina italiana, vigne italiane, storia italiana o addirittura di nulla che abbia di per sé a che vedere con l'Italia, ma per qualche strana ragione si ritrovano a girare una puntata in Italia?
Ebbene io li detesto.
Li detesto perché sono di un'ignoranza stratosferica...un conglomerato di luoghi comuni: Pizza, Mafia, Spaghetti, Mandolino...
Già provo un immenso fastidio per le figure da cioccolatai che i nostri amati politici fanno fare a tutti noi all'estero. 
Siamo già gli zimbelli del mondo, perché ci si mettono anche con questi luoghi comuni?
Lasciamo stare la mafia che c'è ed è un problema serio (anche se non mi risulta che nel resto del mondo non esista), ma il resto....IL RESTO CAVOLO!!!!
In genere tali film e/o programmi sono ambientati in varie zone dell'Italia, spesso Firenze o più in generale in Toscana, Venezia, Milano. A volte si sono spinti anche in Trentino, ma giuro di non averli mai visti girare in Sicilia e molto raramente a Napoli.
Allora perché cazzo mi mettete la Tarantella siciliana ovunque come sottofondo a qualsiasi panoramica???
Perché diavolo vi viene in mente di parlare di come è nata la Pizza, nella patria della Pizza a Milano???
Seriamente, non ho niente contro la bellissima Sicilia e niente contro la Campania, ma se non giri in Sicilia o in Campania perché mai pensi di dover fare continui a rimandi alla cultura di queste regioni?
Te lo dico io perché: perché sei un completo ignorante!
Vai a girare un programma in un posto e nemmeno ti degni di informarti di quali sono le caratteristiche, le tradizioni e le usanze.
Vi giuro che in un programma di auto sono riuscita a beccare una puntata girata fra i paesaggi della Val Tellina e il presentatore in macchina si divertiva, per l'occasione, a parlare in quello "pseudo-siculo"  da film abbastanza offensivo anche per gli stessi siciliani.
Insomma il Padrino di Sondrio...che spettacolo. 
Poi tornando giù dai monti (dai boschi e prati in fiore, portiamo con amore la nostra qualità) il suddetto Padrino di Sondrio finisce nella bergamasca e....Taac....di nuovo la Tarantella siciliana...
La Tarantella in un paese diametralmente opposto alla Sicilia, freddo e umido, dove i piatti sono pesanti e burrosi (mmmm Pizzoccheri...), dove lo strumento tradizionale è la Piva...molto, ma molto celtica come del resto sono anche le influenze storiche e culturali di molti posti del Nord Italia (tra i quali la mia Monza).
Ma perché???
E non è finita qui....in un altro documentario si prefiggevano come obiettivo di trovare a Vicenza una perfetta Caponata...
Non che a Vicenza non debba esserci nessuno che sappia fare una buona Caponata di melanzane, ma.....a Vicenza non sarebbe meglio cercare il Baccalà alla Vicentina?
Ovviamente non poteva mancare anche la capatina a Venezia...un po' di serietà insomma.
Che belle inquadrature! La laguna, i ponti, i viottoli e i gondolieri e questa tipica canzone in sottofondo: Funiculì Funiculà...
E in fine, come voi ben sapete, in Toscana è assurdo cercare una Fiorentina di manzo o la Schiacciata alla Fiorentina perché il piatto tipico è la pasta con le sarde.
E' una cosa che proprio mi urta i nervi, mi fa venire l'orticaria!
Sarò io che faccio ragionamenti strani, ma se mai mi venisse in mente di girare un piccolo documentario in una particolare regione dell'Italia, così come in qualsiasi altro posto del mondo, come minimo prima mi farei qualche ricerca sul posto.
Giusto per rispetto di chi ci vive e della storia di quel paese e in secondo luogo, ma non per importanza, per non fare una clamorosa figura di M.
E questo è tutto. Lo sfogo di oggi era sull'ignoranza imperante che c'è all'estero riguardo al nostro paese.
Perciò se anche voi avete avuto l'onore di vedere qualche programma simile e vi va di condividere la meravigliosa esperienza non fate i timidi e raccontatemelo!


Nel frattempo riposto l'appello di ieri nella speranza che qualcuno abbia la soluzione: Ho notato con sommo orrore che i commenti sono scritti in giallo limone (neanche a dirlo) e quindi non si leggono se non una volta selezionati col mouse. Il problema è che se clicco su Design non mi esce più l'opzione di modifica O.O  Help!
Grazie



LemonHate V.

martedì 10 febbraio 2015

1) Odio...I falsi sinceri

Chi, con la scusante d'essere sincero, non mette nessun dannatissimo freno alla propria lingua e spara a zero su chiunque.
In questi ultimi anni pare esserci stato il boom di questi soggetti che, con il nobile intento di migliorare la vita agli altri, li riempie di critiche e di nonpoicosìtantocelati insulti.
La loro tipica frase d'esordio è: "Non voglio sembrarti stronza/o, ma...." di solito seguita da commenti come "hai delle chiappe enormi! sembra che ti ci abbiano lanciato contro un alveare di vespe mandarine, non puoi mica girare così...hai pensato alla lipo?" oppure "Ti faccio l'imitazione di come cammini Piedi-Storti...ah poi toglimi una curiosità: ma il tuo ragazzo è ingrassato, vero? Ti piace la pancetta?".
Allora chiariamo il concetto una volta per tutte....c'è una linea sottile tra l'essere sinceri e l'essere stronzi e voi, benefattori del genere umano, l'avete ampiamente superata!!!
Non siete sinceri, siete stronzi punto e basta.
La cosa curiosa, poi, è che in genere queste persone sono ben lungi dall'essere perfette. Anzi...in genere hanno anche più difetti della media, ma non glieli si fa notare perché siamo tra civili e tu, SCEMA, non vuoi ferire i sentimenti di nessuno e poi checcazzotenefrega di criticare gratis altre persone.
Già smonti te stessa abbastanza da sola tutti i giorni, non c'è bisogno di infierire sugli altri...no?
No! però forse è perché loro credono di essere perfetti/e e quindi non si auto demoliscono. Ne deriva che sentono l'impellente bisogno di distruggere l'autostima e l'umore di terzi.
Quindi, carissimi e carissime finti sinceri, fate un favore all'umanità intera e scolatevi un bel barile di cavoli vostri.
Grazie!

Ohhhhhhhhh -1


LemonHate V.


P.S. Qualcuno sa dirmi come si modificano gli sfondi e i colori dei commenti e dei titoli? Non mi da più l'opzione di modifica e mi sono resa conto che i commenti sono......gialli O.O

Mi Presento

Salve a tutti!
Questo blog nasce per esternare l'odio che provo per certe situazioni.
Certo, odio è un parolone, perciò diciamo che questo blog nasce per fare una bella spremuta di acidità e distribuirla gratuitamente a chi ne volesse un po'.
Se anche voi, tutti i giorni dovete subire una vasta dose di rotture di limoni e di cose che vi fanno inasprire, magari avrete voglia di ridere delle disgrazie altrui (le mie) o condividere le vostre.
A tal proposito ho stilato una lista di cose che non sopporto e in ogni post parlerò di una di queste.
Se avrete qualche "odio" da aggiungere ogni contributo sarà ben accetto e....se doveste ritrovarvi in uno dei punti dell'elenco non prendetevela....sono solo altri limoni ;)

LemonHate V.

E ora procedo all'assetto del blog.........(aiuto!!!)